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È il momento di recuperare il tempo perduto nella lotta al cancro

È il momento di recuperare il tempo perduto nella lotta al cancro

È il momento di recuperare il tempo perduto nella lotta al cancro

Dopo la vaccinazione, è il momento di rilassarsi, ma anche di pensare alla nostra salute. Non è un paradosso: la pandemia, che per tanto tempo ci ha bloccato, ha concentrato tutta la nostra attenzione sul virus, facendoci dimenticare altri possibili rischi. In particolare è diminuita la nostra attenzione verso il più pericoloso dei nostri nemici, il cancro. E ci ha spinto a riporre temporaneamente la più efficace arma che abbiamo a disposizione per combatterlo: la diagnosi precoce oncologica e gli screening che possono salvarci la vita.

L’allarme è stato lanciato da Cipomo (Collegio italiano dei primari oncologici medici ospedalieri) con un comunicato in cui si raccomanda alla popolazione di tornare a sottoporsi ai controlli di prevenzione oncologica presso strutture ospedaliere e centri che, grazie a tutte le misure intraprese in questi mesi, garantiscono massimi livelli di sicurezza. Secondo i dati 2020 dell’Osservatorio nazionale screening, il calo dei test (tra inviti ridotti e minore adesione) potrebbe determinare – rispetto al 2019 – ritardate diagnosi per 3.324 carcinomi mammari, 2.700 lesioni CIN2+ della cervice uterina, 1.300 carcinomi colorettali e oltre 7.400 adenomi avanzati del colon retto. Sulla base di questi dati la Fondazione Veronesi valuta che ci sono stati 2,5 milioni di esami in meno, che rappresentano un ritardo di 5 mesi nell’effettuazione degli screening. Il che significa più neoplasie che verranno scoperte in fase più avanzata. Perché oggi il 30% delle nuove diagnosi di tumore derivano proprio dall’attività di screening.

I dati dell’Osservatorio riguardano soltanto i tre screening principali, quelli cioè che sono previsti dal Servizio Sanitario nazionale: la mammografia, il Pap test (oggi collegato con il test dell’HPV, cioè del papillomavirus) per il controllo dell’utero, e la ricerca del sangue occulto nelle feci (ed eventuale colonscopia) per i tumori del colon-retto. Poi ci sono molte altre forme tumorali, il cui controllo non rientra negli screening del Servizio Sanitario, che più raramente vengono indagate e per le quali la situazione potrebbe essere anche più grave.

È fondamentale quindi tornare a seguire i programmi di prevenzione e prestare attenzione, con il proprio medico, a tutti i possibili segnali che possono riguardare tutti gli altri tipi di tumori. Oltre ai test “ufficiali”, che vanno comunque eseguiti, esiste una tecnica che permette di mettersi tranquilli controllando l’intero corpo con un solo esame. Si chiama DWB (Diffusion Whole Body) ed è una semplice Risonanza Magnetica, “specializzata” nella diagnosi precoce dei tumori solidi anche di piccolissime dimensioni. Non utilizza radiazioni né mezzi di contrasto, non richiede particolari preparazioni, dura circa 40 minuti. Può essere effettuata presso l’Istituto Europeo di Oncologia, a Milano, dove questo esame è stato sviluppato, o in un centro specializzato, unico in Italia, l’ASC di Castelli Calepio, presso Bergamo, che ha un’esperienza di 4mila esami effettuati e la più ampia casistica al mondo in questa particolare tecnica di screening della popolazione sana.

Dopo la vaccinazione, per rilassarsi meglio, è il passo giusto.