Non soltanto contro il cancro:
la mission di ASC riguarda anche le malattie cardiovascolari.

Il Centro diagnostico ASC, nato con la fondamentale missione di diffondere la Diffusion Whole Body per la diagnosi precoce dei tumori nella popolazione asintomatica, non poteva non rivolgere un’attenzione particolare al grande capitolo delle malattie cardio-vascolari.

Del resto, tali affezioni costituiscono ancora oggi, in Italia, uno dei più rilevanti problemi di salute pubblica e figurano tra le principali cause di invalidità e mortalità.

A complicare questo quadro già di per sé critico è intervenuto il COVID-19, perché è emerso chiaramente dalla ricerca medico-scientifica come l’infezione finisca per ripercuotersi pure sulla salute del cuore e dell’albero circolatorio. Disturbi cerebrovascolari, aritmie, cardiopatie ischemiche, pericarditi, miocarditi, insufficienza cardiaca e malattie tromboemboliche… È stato possibile evidenziare nel tempo un variegato ventaglio di complicazioni cardiocirolatorie negli individui che hanno sviluppato l’infezione.

Il messaggio è insomma: la tutela della nostra infaticabile pompa cardiaca resta una priorità sanitaria, resa ancora più pressante dall’attuale pandemia.

Anche alla luce di questi recenti, allarmanti dati, ASC ha deciso di mettere a disposizione del pubblico un pacchetto di esami, raccomandato dalle Linee Guida internazionali, per sorvegliare le condizioni del cuore e dei vasi sanguigni.

L'obiettivo di ASC

Quello di stimolare nelle persone un cambiamento positivo delle proprie abitudini per arginare i possibili fattori di rischio, che si chiamano: fumo di sigaretta, ipertensione arteriosa, diabete, disordini del cosiddetto “profilo lipidico” (leggi: trigliceridi e colesterolo), sovrappeso, sedentarietà.

I fattori di rischio

Vengono denominati “fattori di rischio” quelle specifiche condizioni che incrementano nel singolo individuo la probabilità che insorga un problema di salute. Ecco allora, sul fronte cardiovascolare, il breve identikit di un famigerato quartetto.

Il fumo:

La sigaretta, per esempio, produce una notevole riduzione del colesterolo “buono” HDL, quello che contribuisce a ripulire le arterie dai sedimenti grassi. Inoltre, i vasi sanguigni, per colpa del fumo, subiscono una vasocostrizione, il loro calibro, cioè, si restringe e la pressione subisce un’impennata. È stato calcolato che una sigaretta incrementa stabilmente la “massima” di 5-6 millimetri di mercurio per 15 minuti! Stoppare questo circolo vizioso si può: tagliando i ponti con il pacchetto.

L’ipertensione arteriosa:

Le linee guida stilate dagli esperti indicano che un intervento terapeutico, anche farmacologico, è giustificato quando i valori pressori misurati dal medico sono pari o superiori a 140 mm Hg per la “massima” e/o pari o superiori a 90 mm Hg per quanto riguarda la “minima”. Il guaio è che l’ipertensione (ne soffrono 17 milioni di italiani: in media il 33% degli uomini e il 31% delle donne) colpisce col… silenziatore: quando si accasa nell’organismo, infatti, non provoca grandi sintomi rivelatori, ma nel frattempo logora i nostri apparati progressivamente, e incrementa la probabilità di ritrovarsi alle prese con serissimi problemi di salute: angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebrale, insufficienza renale cronica, perdite di memoria… La periodica valutazione della pressione, nell’ambulatorio del medico di famiglia e a casa, resta l’asse portante della guerra all’ipertensione.

Il colesterolo:

L’ipercolesterolemia, ossia le alte concentrazioni del colesterolo nel sangue, è un fattore che determina uno stato infiammatorio a carico delle pareti arteriose. Risulta implicata nella genesi dell’aterosclerosi, la condizione patologica caratterizzata da una deposizione del colesterolo sulla superficie interna dei vasi sanguigni e dalla formazione di quelle pericolose “incrostazioni” chiamate placche ateromatose.
Ecco i valori ideali da tenere sott’occhio: il colesterolo totale non deve superare i 190 mg/dl; il “cattivo”, LDL, deve risultare inferiore a 115 mg/dl, mentre è bene che quello “buono”, HDL, sia alto (superiore a 40, meglio se oltre i 60).

Il sovrappeso

Combattere il sovrappeso è un provvedimento cruciale anche per domare i capricci della pressione arteriosa. I regimi ipercalorici e l’accumulo di grasso corporeo favoriscono infatti uno stato ipertensivo. Ogni chilo di peso corporeo perso corrisponde a un millimetro di mercurio (l’unità di misura della pressione) in meno! Non è un valore irrisorio: nelle forme di ipertensione lieve (con valori uguali o leggermente superiori a 140/90) questo intervento può già bastare per riportare i livelli pressori nella norma. Senza dover ricorrere ai farmaci. Dimagrire è forse il miglior trattamento non farmacologico della pressione lievemente elevata. A definire la nostra condizione ponderale provvede l’Indice di Massa Corporea (IMC): risulta dal rapporto ottenuto tra quanto si pesa e l’altezza elevata al quadrato. Per esempio: se si pesa 65 kg e si è alti 1,65 m, il calcolo sarà: 65 / (1,65 X 1,65) = 65 / 2,72 = 23,8 (kg/m2). Ecco, allora, la griglia fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità:
  • IMC inferiore a 18,5 = sottopeso;
  • IMC compreso tra 18,5 e 24,99 = peso nella norma;
  • IMC compreso tra 25 e 29,99 = sovrappeso
  • IMC 30 = obeso (esistono ulteriori segmentazioni del valore 30 che classificano i diversi gradi di obesità)

In definitiva, per salvaguardare le performance del nostro cuore bisogna prodigarsi per contrastare un ventaglio di fattori di rischio, tanto nell’uomo quanto nella donna: dal fumo di sigaretta all’alimentazione scorretta, dalla sedentarietà alla pressione arteriosa mal curata, dal girovita troppo abbondante al diabete non controllato a dovere, dall’aritmia cardiaca non trattata alle impennate del colesterolo nel sangue. Il rischio che ognuno di noi ha di sviluppare un problema cardiovascolare dipende dall’entità dei citati fattori. Il che implica un messaggio fondamentale nella sua semplicità chiara e limpida: allontanare le “ombre” dal cuore, ridurre cioè il peso di questi agenti nocivi, è possibile attraverso l’adozione di uno stile di vita sano e l’attuazione periodica di pochi ma strategici controlli.

Il pacchetto di esami “salva-cuore” offerto da ASC

ASC mette in campo tutto il suo sapere scientifico per la salute del tuo cuore.
Nell’ottica di una cruciale prevenzione cardiovascolare il Centro offre infatti una serie di test in linea con le raccomandazioni internazionali. Ecco, allora, le prestazioni previste dal pacchetto “salva-cuore” messo a punto da ASC, un ventaglio di accertamenti che punta a vagliare non soltanto il lavoro della pompa cardiaca ma anche le condizioni della rete vascolare arteriosa e venosa.

Ecco i valori ideali da tenere sott’occhio: il colesterolo totale non deve superare i 190 mg/dl; il “cattivo”, LDL, deve risultare inferiore a 115 mg/dl, mentre è bene che quello “buono”, HDL, sia alto (superiore a 40, meglio se oltre i 60).

CUORE

ASC mette in campo tutto il suo sapere scientifico per la salute del tuo cuore. Il centro offre infatti un pacchetto di prevenzione cardiologica in linea con le linee guida internazionali.

VASCOLARE

Anche per quanto riguarda la prevenzione in ambito vascolare, il centro diagnostico ASC esegue diverse tipologie di esami essenziali in ambito di prevenzione delle malattie cerebrovascolari quali l’ictus cerebri, aneurisma aortico, gangrene degli arti inferiore e tutta la patologia venosa degli arti inferiori.