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Diffusion Whole Body e il Dizionario della Salute del Corriere della Sera

Diffusion Whole Body e il Dizionario della Salute del Corriere della Sera

La Diffusion Whole Body, Risonanza Magnetica avanzata, entra a far parte del Dizionario della Salute del Corriere della Sera.

Che cosa significa?

Il Corriere della Sera ha creato una scheda tecnica e in continuo aggiornamento relativa alla Diffusion Whole Body. L’obiettivo è quello di creare un bacino a cui tutti quanti possano attingere e conoscere le più rilevanti innovazioni in ambito medico-scientifico.

Contenuto:

Diffusion Whole Body

  1. Che cos’è la Diffusion Whole Body
  2. Come funziona la DWB
  3. Come si svolge l’esame
  4. Raccomandazioni e istruzioni per l’uso

  1. Che cos’è la Diffusion Whole Body
La Diffusion Whole Body (in breve, DWB) è un esame di Risonanza Magnetica che genera dettagliate immagini tridimensionali e panoramiche di tutto il corpo, allo scopo di scovare in una sola seduta la presenza di lesioni tumorali maligne assai piccole, di 4-5 millimetri appena. Questa sorta di “scanner”, capace di scandagliare l’organismo nella sua interezza in circa mezz’ora, è stata storicamente impiegata per la stadiazione e la sorveglianza dei pazienti oncologici ad alto rischio di sviluppare metastasi (come quelle che possono scaturire da un melanoma, da tumori mammari e prostatici avanzati, da un mieloma multiplo).

Dai numerosi studi sulla popolazione dei soggetti malati è chiaramente emerso che la DWB ottiene risultati diagnostici sovrapponibili a quelli forniti dalla TC e dalla PET (la Tomografia a Emisisone di Positroni), ma ha il grande vantaggio di non utilizzare radiazioni ionizzanti né liquidi di contrasto, e di essere perciò del tutto sicura. Si usa dire, in tal senso, che si tratta di un esame a «rischio biologico zero».

♦ Proprio alla luce di questa innocuità di base, oggi la DWB viene raccomandata per la diagnosi precoce dei tumori nei soggetti asintomatici a elevato rischio di svilupparli (per esempio, gli individui affetti dalla sindrome di Li-Fraumeni, una condizione ereditaria che predispone il paziente all’insorgenza di diverse neoplasie) e può essere utilizzata anche nelle persone asintomatiche, apparentemente sane, della popolazione generale. L’obiettivo:  identificare un tumore maligno nascente e avviare tempestivamente le cure del caso. Perché si sa: più la neoplasia è circoscritta, maggiori sono le chance di debellarla.

  1. Come funziona la DWB
Si tratta di una tecnica che, in estrema sintesi, rileva il moto (diffusione è la parola specifica) delle molecole d’acqua tra le cellule dei tessuti studiati (fenomeno fisico descritto da Albert Einstein nel 1905). Il tumore è un’area anatomica ipercellulare, le sue cellule, cioè, risultano fittamente stipate, assai ravvicinate e addensate, per via delle patologiche proliferazioni cui vanno incontro. Di conseguenza, l’acqua qui presente è come se fosse intrappolata nell’ambiente ipercellulare e si muoverà (diffonderà, si dice tecnicamente) con difficoltà, con moti molecolari lenti, nettamente dissimili rispetto alla norma. Tale comportamento abnorme farà sì che l’acqua “catturata” nelle aree ad alta densità cellulare (leggi: tumorali) “brilli” nelle immagini ottenute con questa Risonanza Magnetica. Il che consente di distinguere le zone tumorali dai tessuti sani circostanti e di scovare lesioni maligne millimetriche.

  1. Come si svolge l’esame
La macchina che consente l’esame di DWB è una grossa “calamita circolare”: il paziente attraversa l’apparecchiatura disteso su un lettino (in costante contatto audio e video con l’operatore) e con una speciale “bardatura” addosso che migliora la qualità delle immagini.

Il test, come s’è detto, dura circa 30 minuti: non comporta disagi o sensazioni dolorose, non richiede alcuna preparazione specifica (non c’è bisogno di digiunare prima dell’esame), non diffonde radiazioni ionizzanti e non prevede l’inoculazione di mezzi contrasto. Dopo aver concluso l’esame, la persona può tornare alle normali attività senza limitazioni o avvertenze particolari.

  1. Raccomandazioni e istruzioni per l’uso

♦ L’esame di DWB è una procedura già consolidata per lo studio di numerosi tumori maligni (come il  mieloma multiplo e i tumori prostatici e mammari avanzati) e si sta imponendo in numerosi Centri, nazionali e all’estero, come una risorsa agevole e affidabile per la diagnosi precoce dei tumori maligni. Mammografia, PSA, Pap-test e ricerca del sangue occulto nelle feci sono gli accertamenti classici che consentono di diagnosticare precocemente quattro tumori diffusi: alla mammella, alla prostata, all’utero e al colon. Ma non esisteva un’indagine che mirasse a scovare in una sola sessione le lesioni tumorali nei restanti organi: i reni, il pancreas, le ossa, il fegato… La DWB riesce ad aprire, col suo occhio hi-tech, una “finestra” sul corpo umano dei soggetti asintomatici alla ricerca di tutte queste altre problematiche, senza però sostituirsi ai citati, preziosi esami di screening offerti dalla sanità pubblica.

♦ Nel campo della diagnostica medica è cruciale il potere di un test di identificare il maggior numero possibile di persone colpite da una certa malattia: si parla di sensibilità dell’esame. La DWB ha già da tempo dimostrato la sua performance in svariate studi scientifici e in particolare in una metanalisi del 2014 (pubblicata sull’European Journal of Radiology), da cui è emersa una sensibilità paragonabile a quella della PET nel riconoscimento di diversi tipi di tumori, primitivi e metastatici.

♦ La rivista scientifica americana Radiology, la più prestigiosa nel settore della Radiologia, ha diffuso alla comunità scientifica – nel giugno del 2021 – i contenuti di una collaborazione internazionale che fissano le Linee Guida nell’impiego della DWB per la diagnosi precoce dei tumori, direttive denominate ONCO-RADS, acronimo di Oncologically Relevant Findings Reporting and Data System. Questo traguardo ha fissato, a livello mondiale, paletti ufficiali e indicazioni inequivocabili nell’acquisizione e nella lettura dei dati ottenuti con la DWB. Il documento (di cui il primo firmatario è il radiologo italiano Giuseppe Petralia) stabilisce in pratica gli standard di utilizzo, interpretazione e refertazione della DWB, ai quali, da adesso in poi, tutti i radiologi del globo possono attenersi per ricavare risultati diagnostici rigorosamente uniformi e confrontabili, anche se acquisiti in sedi e contesti diversi.