Umberto Veronesi la chiamò la “scatola magica”. Un radar che poteva guidarci nella regata contro i tumori.
Perché grazie a questa apparecchiatura, una tecnica di risonanza magnetica sviluppata in pochi centri al mondo, tra cui l’Ieo di Milano, è possibile arrivare ad una diagnosi molto precoce del cancro. L’idea di Veronesi era quella di scansionare il corpo di un paziente per individuare neoplasie iniziali e poter effettuare diagnosi precoci su persone senza sintomi, sane.
Oggi quella scatola, che si chiama Diffusion Whole Body, la racconta Giuseppe Petralia, vicedirettore della divisione di Radiologia dell’Ieo, nel libro La scatola magica contro il cancro, a cura di Riccardo Renzi ed Edoardo Rosati (Mind edizioni, 14 euro). Ed è in grado, senza radiazioni o mezzo di contrasto, di poter individuare tumori così piccoli (3-4 millimetri contro i circa 8 della Pet) da non poter essere individuati con altre indagini.