Sofia Goggia tra gli amici di ASC
«Il benessere psicofisico sta alla base di tutti i traguardi». E come si fa a non essere d’accordo con quest’affermazione? Del resto, proviene da una voce che se ne intende eccome, di traguardi. È infatti quella di Sofia Goggia, l’olimpionica bergamasca che in questi giorni sta galvanizzando le cronache sportive per le sue brillanti performance sulle piste innevate (addirittura sciando con un solo bastoncino a otto porte dall’arrivo nel SuperG femminile a Saint Moritz, avendo perso l’altro in una curva dopo un salto).
«Credo nella prevenzione oncologica e nella diagnosi precoce», dice Sofia, che per giunta fa parte dei volti noti che sostengono l’impegno di AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. «Rivolgere periodicamente un occhio al proprio organismo per scoprire “varie ed eventuali” non può che farci stare tranquilli e porci anche nella condizione di prendere per tempo i dovuti provvedimenti». L’“occhio” citato da Sofia è nella fattispecie quello ipertecnologico della DWB, l’esame fornito alla popolazione sana dal Centro di alta specializzazione ASC di Castelli Calepio: la campionessa vi si è sottoposta per l’appunto prima di affrontare col piglio di sempre le competizioni invernali.
«Mentre la macchina della risonanza magnetica mi scrutava, ho schiacciato persino un pisolino tanto è rilassante quest’esame!». Già: relax. Per la verità è una parola che nel vocabolario di questa potente sportiva ventisettenne (vincitrice della Coppa del Mondo di discesa libera nel 2018) fa un po’ fatica a trovare posto. Quotidiani (e tostissimi) allenamenti a parte, Sofia si ritrova infatti a gestire una “valanga” – è proprio il caso di dirlo – di impegni social e mediatici. «Sto cercando d’imparare a dire di “no” perché voglio e devo riuscire a ritagliarmi del tempo per me, per poter fare solo quelle cose che mi consentono di essere serena sugli sci. È proprio vero: less is more. Meno è di più».