
Simone Moro: “Attenzione al mio corpo,non solo per mantenermi in forma ma anche per cogliere segnali di pericolo
“Le vette impossibili non esistono, sono solo limiti temporanei. E questo vale per tutte le cose della vita: se credessimo che esiste l’impossibile non ci sforzeremmo di curare il cancro”. Sono parole del grande scalatore e scrittore Simone Moro, tra i primi ospiti del nuovo centro ASC di Castelli Calepio. Il più famoso alpinista italiano in attività, si è sottoposto all’esame e ha voluto così testimoniare la sua adesione a questa iniziativa dedicata alla prevenzione oncologica.
Simone Moro, 49 anni, ha raggiunto otto dei 14 ottomila, è stato quattro volte sull’Everest, ed è unico al mondo ad aver scalato quattro ottomila in prima invernale. Ha ricevuto numerosi premi per le vette conquistate, ma anche per quelle che ha rinunciato a raggiungere per prestare soccorso a compagni in difficoltà. Per questo Moro, che è anche elicotterista, ha ricevuto la medaglia d’oro al valore civile. Ha inoltre pubblicato sette libri sulla sua esperienza.
“Sono sempre stato molto interessato e attento alla fisiologia del corpo umano, – dice Moro – non solo per mantenermi in forma, ma anche per cogliere i segnali di pericolo. Credo che questa attenzione mi abbia salvato la vita più volte. Mio padre poi, che era un atleta come me, è morto per un tumore e sono quindi particolarmente sensibile alla prevenzione oncologica. Credo che ci sia una connessione tra l’alpinismo e la prevenzione: in entrambi i casi si tratta di valutare dei rischi”.
“Non mi piace fare l’alpinista solo per sport, penso che debba servire da esempio, per educare i giovani alle scalate della vita. E per questo mi piace anche scrivere e prestare attenzione alla società in cui vivo. E, come in questo caso, contribuire ad un’iniziativa che punta alla salute”.
Castelli Calepio (BG), 01 febbraio 2017