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“Io sono un esperto di prevenzione”, scherza Andrea Masiello, 34 anni, veterano e colonna portante della difesa dell’Atalanta delle meraviglie, subito prima di sottoporsi all’esame della Diffusion Whole Body, al centro diagnostico ASC di Castelli Calepio. “Per questo voglio provare anche questo”.
Masiello ha dato un contributo fondamentale ai traguardi raggiunti quest’anno dalla sua squadra: finale di Coppa Italia, terza in campionato, partecipazione alla Champions. Ma perché si considera un “esperto” di prevenzione? La risposta sta nei dati: lui è uno dei pochi calciatori che spesso ha superato le 30 presenze in campo all’anno, una cifra che di solito raggiungono soltanto i portieri titolari. Che cosa c’entra questo con la prevenzione?
“Perché credo nella prevenzione, che nel mio caso è soprattutto l’allenamento: è l’unico modo per evitare il più possibile gli infortuni”, spiega.
Andrea Masiello detiene una specie di record non ufficiale: nel 2005-2006, quando era giovane e militava nell’Avellino, è sceso in campo 41 volte nella stessa stagione (anche perché la squadra ha giocato i play-out). Nelle due passate stagioni nell’Atalanta, non più giovanissimo, è sceso in campo 35 e 30 volte. Quest’anno invece l’infortunio è arrivato: un mese e mezzo di stop, “solo” 23 partite. Poco allenamento?
“No, nel mio mestiere l’incidente può sempre capitare. Ma anche in questo caso l’allenamento è stato importante: ho potuto rientrare abbastanza rapidamente e tornare presto al mio massimo livello atletico”.
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