Salute – L’apparecchiatura diagnostica voluta da un gruppo di imprenditori
«Fotografare» tutto il corpo? Ora è possibile con la nuova macchina DWB (Diffusion Whole Body) in grado d’individuare in qualsiasi parte del corpo i tumori fino a tre millimetri. Al mondo sono attive, per ora, solo dieci apparecchiature di questo genere; due in Italia: una allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano, fondato da Veronesi; la seconda, dallo scorso febbraio, a Castelli Calepio, a tre minuti dall’uscita autostradale di Ponte Oglio. Un articolo di giornale sullo IEO ha stimolato una famiglia di imprenditori di Calepio a finanziare due borse di studio e poi a decidere di aprire l’Advances Screening Centre (ASC) centro per la prevenzione dei tumori, presieduto da Piera Esposito.
L’investimento di cinque milioni di euro ha coinvolto sei imprenditori della zona nella costruzione del centro, con l’acquisto della prima macchina (un milione e mezzo di costo) e il coinvolgimento di esperti e medici IEO. Il tutto senza scopo di lucro: i proventi dell’attività diagnostica serviranno ad installare nel centro altre due apparecchiature.
L’esame dura più di un’ora, è totalmente privo di rischi, non vi sono radiazioni e costa mille euro. Ai meno abbienti – per i quali varrà la lista d’attesa – il costo è scontato a 200 euro, grazie, appunto, agli utili. Nello statuto della società è inserita la norma che rende permanente l’obbligo di reinvestirli. Lo stesso Veronesi aveva definito «scatola magica» la nuova macchina.
Testata: Giornale di Brescia
Autore: Redazione