La prevenzione nella riforma socio-sanitaria in Lombardia
Un incontro molto approfondito e con un confronto aperto e vivace, promosso e ospitato da ASC Italia S.r.l. (Advanced Screening Centers), società nata grazie alla sinergia tra un pool di imprenditori, da anni schierati in prima linea nella lotta contro il tumore, e medici specialisti di primo livello dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO). ASC si propone di introdurre la prevenzione oncologica avanzata nel normale stile di vita delle persone sane. A dare il benvenuto ai presenti l’avvocato Pietro Arcangeli, cofondatore di ASC Italia, società costituita lo scorso anno “con una funzione specifica – ha affermato Arcangeli – quella di promuovere e attuare un’attività di prevenzione nel settore oncologico. E’ con passione ed entusiasmo che, insieme a un gruppo di imprenditori e professionisti – ha aggiunto Arcangeli – abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto per il nostro territorio. È nata così la società che, sotto l’egida scientifica dell’Istituto Europeo di Oncologia, intende rivestire un ruolo attivo per la promozione della cultura della prevenzione in ambito oncologico e, a tale scopo, prevede che eventuali utili siano reinvestiti per raggiungere sempre nuove frontiere nella prevenzione. Prossima l’apertura del Centro diagnostico, che sarà operativo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre”.
L’approfondimento medico-scientifico è stato affidato a Giuseppe Petralia, Vice Direttore della Divisione di Radiologia dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, che ha illustrato l’esame Diffusion Whole Body (DWB), all’avanguardia nella diagnosi precoce del tumore: “La DWB è un esame non invasivo dell’intero corpo umano, senza radiazioni e senza mezzo di contrasto, che permette di individuare tumori, anche di pochi millimetri. Questo esame richiede una macchina di risonanza magnetica molto sofisticata e un’équipe di medici radiologi di comprovata esperienza, indispensabile per l’interpretazione delle immagini raccolte. La DWB è presente dal 2009 all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, dove è impiegata prevalentemente per rispondere alle esigenze dei pazienti oncologici; allo IEO, la DWB è dedicata alla prevenzione oncologica per meno del 10 % del suo utilizzo. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di collaborare con ASC – ha concluso Petralia – per creare una realtà che possa estendere questo esame performativo a una fascia più ampia di popolazione, a scopo preventivo. Il sogno è quello di portare la prevenzione oncologica avanzata nella casa di tutti”.
Nel suo intervento Bruno Pesenti, Direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria – ATS Bergamo, ha ricondotto il tema della promozione della cultura della prevenzione alle specificità della Provincia di Bergamo: “Con il progressivo invecchiamento della popolazione, oggi la prevenzione delle cronicità è divenuta un obiettivo di primaria importanza. La recente riforma del sistema sociosanitario lombardo prevede un maggior raccordo tra Ospedali e Territorio, venendo incontro a queste complessità emergenti. La ATS di Bergamo – ha proseguito Pesenti – ha messo in atto un piano di promozione di stili di vita più sani che si articola in diverse aree di intervento: dal programma di promozione della salute in fabbrica (WHP) – che, a oggi, conta l’adesione di 93 aziende per oltre 25 mila lavoratori – al programma ‘città sane’, con 20 comuni iscritti per oltre 300.000 abitanti, fino ai ‘gruppi di cammino’, agli interventi nelle scuole, per la promozione della cultura della prevenzione fra i più piccoli, e a programmi di screening, come il ‘Progetto Cardio 50’, con il quale abbiamo invitato tutti i cinquantenni della Provincia a fare uno screening cardiologico, finalizzato alla prevenzione cardiovascolare”.
In chiusura del meeting, Angelo Capelli, Vicepresidente Commissione Sanità e politiche sociali ed estensore della legge regionale 23/2015 ha posto l’accento sul tema della prevenzione che è tra i temi centrali della riforma del Sistema sociosanitario lombardo: “Attualmente l’80 % della spesa sanitaria lombarda è impiegato per curare la cronicità; il 30 % di malati cronici assorbe, dunque, l’80 % della spesa. La riforma lombarda si propone di riorganizzare il sistema – ha proseguito Capelli – anche grazie al contributo di aziende (pure nuove) e operatori, valorizzando aspetti che fino a qualche tempo fa sono stati sottovalutati: la prevenzione è uno di questi. Far sì che le persone ricorrano sempre meno alle cure ospedaliere è una delle sfide che la legge regionale 23/2015 lancia. È evidente che le realtà che si pongono in questa prospettiva hanno davanti uno spazio di manovra interessante, che è in linea con l’obiettivo di Regione Lombardia di portare sempre di più le persone a modificare gli stili di vita: è questo uno dei modi più efficaci per ridurre i costi della spesa sanitaria”.
Autore: Elisa De Donno